Il primo corso si è concluso!
Eccomi di ritorno da Genova dove presso l’università si è tenuto il primo corso di perfezionamento in nutrizione e longevità e dieta mima-digiuno tenuto dal Prof. Valter Longo (direttore dell’Istituto di Longevità nella School of Gerontology alla University of Southern California a Los Angeles, direttore del laboratorio di oncologia e longevità all’istituto di oncologia molecolare IFOM di Milano.) in persona.
Come ci si poteva attendere da uno scienziato di quel calibro nel campo della ricerca sull’invecchiamento e longevità il livello scientifico dei dati presentati e degli studi attualmente in corso è altissimo. Si confermano interessanti prospettive non soltanto per allungare il periodo di vita in salute di almeno 10 anni ma anche per combattere alcune malattie.
Cancro, Alzheimer, ma anche malattie autoimmunitarie, metaboliche e cardiovascolari rispondono positivamente a questo trattamento. La dieta mima-digiuno si sta anche confermando un valido aiuto al fianco delle terapie standard per potenziarle e ridurne gli effetti collaterali.
La dieta mima-digiuno nel soggetto sano è già una realtà ed è già alla portata di chi desideri sperimentarla. Si tratta di una dieta in grado di proteggere il corpo dallo stress ossidativo e promuovere il rinnovamento cellulare perché è in grado di riattivare le cellule staminali, pluripotenti e capaci di generare da sole qualsiasi cellula di qualsiasi tessuto. Dura cinque giorni e va ripetuta ogni 6 mesi.
Perché la dieta mima-digiuno in chi è sano va ripetuta ogni sei mesi?
Semplice, perché a fronte di 5 soli giorni di dieta gli effetti sui tessuti e sul metabolismo si conservano per circa sei mesi. Chi desiderasse saperne di più mi contatti, sarò lieta di rispondere a più specifici quesiti.
Se invece stiamo affrontando qualche patologia la frequenza può aumentare fino a diventare mensile nei casi più complessi. Questo aspetto deve essere valutato da caso a caso.
Ma perché funziona?
La dieta mima-digiuno (e la restrizione calorica in generale) funziona perché sembra in grado di modificare l’espressione di alcuni geni del nostro DNA, per esempio può ridurre l’espressione di geni che promuovono l’infiammazione sistemica, o che attivano fattori di crescita la cui espressione inappropriata può facilitare la comparsa di malattie anche gravi.
Cosa ci riserva l’immediato futuro?
I dati presentati ci fanno pensare a questa dieta come a un approccio molto promettente per migliorare la qualità della vita, rendendoci più longevi (ma sani) e aiutandoci a superare più facilmente patologie anche gravi che oggi affliggono molta parte della popolazione.
Da questo corso di perfezionamento esco con grande entusiasmo per le prospettive future e con tanti progetti, compreso quello di entrare a far parte dei centri di sperimentazione in collaborazione con l’università di Genova.